Francesco Boffa (1796-1867)

Francesco Boffa (sovente chiamato nella bibliografia ucraina e russa Boffo) nasce nel 1796 (il 5 settembre, secondo il registro della popolazione del comune di Montagnola: ASTi, Ruoli della popolazione, Montagnola 1) da Carlo Boffa e Francesca Talamona. Il padre è di Arasio, frazione del comune di Montagnola nella Collina d’Oro, di cui è patrizio. Nello Stato della popolazione del Cantone Ticino del 1808 (conservato all’ASTi) Francesco, dodicenne, è ancora attestato nel villaggio natale, mentre il padre, lo zio Giovanni Battista e il fratello maggiore Pietro (1786-1861) risultano assenti, verosimilmente impegnati lungo rotte migratorie che devono ancora essere precisate ma che a quell’altezza cronologica avrebbero potuto avere come meta il Piemonte, se potrà essere accertata la notizia, registrata dalla bibliografia, di una formazione di Francesco Boffa presso l’Accademia Albertina a Torino. Incerti gli esordi e il percorso che portò Francesco Boffa in Ucraina. Alcune fonti evocano una traccia polacca e menzionano la famiglia Potocki, in particolare Zofia Greczynka, terza moglie di Stanisław Szczęsny Potocki e amante di Mikołaj Czarnomski, per il quale si ritiene che Boffa abbia progettato, sul finire degli anni Dieci del XIX secolo, la villa di Chornomyn, località oggi al confine tra le oblast’ di Vinnycja e Odessa.

Fu tra i principali architetti attivi a Odessa, dove la sua presenza è documentata dal 1819, quando risulta tra i membri del comitato incaricato di seguire la costruzione del Liceo Richelieu (Michajlova 2008, p. 210). Nel 1822 assunse la carica di architetto della città, che tenne sino al 1844, realizzando numerosi edifici, fra i quali spiccano la Chiesa luterana di San Paolo (1824-1835), i Palazzi Naryškin (1824-1828) e Voroncov (1824-1828), il colonnato-belvedere nel parco di quest’ultima dimora (1829), la Borsa (poi trasformata in Municipio, 1828-1834) e numerose residenze private, alcune delle quali (come Palazzo Mayurov, 1827-1828) lungo il Primorskyi boulevard, il fronte urbano affacciato sul mare.

Architetto assai apprezzato («fu senza dubbio il miglior architetto della città nella prima metà del sec. XIX» secondo la pur datata voce del Dizionario Biografico degli Italiani, cfr. Bogoslovskij 1969), Boffa dimostrò anche buone doti imprenditoriali, avviando un fortunato commercio di materiali edili che contribuì ad accrescerne le fortune, palesate dalla vasta dimora che costruì per sé, nel 1844, al numero 8 del vicolo Čajkovskij (Piljavskij 2010b, p. 27). Sposatosi nel 1851, l’anno successivo assunse la carica di architetto degli edifici della quarantena. Si ritirò dal servizio nel 1857, e morì il 10 novembre 1867 a Cherson (dove negli anni Quaranta del XIX secolo risulta attestato il fratello maggiore, Pietro Boffa: Piljavskij 2001a, p. 160).

 

Fonti archivistiche
Bellinzona, Archivio di Stato del Cantone Ticino (ASTi)

Fonti bibliografiche
_ Annuario della Repubblica e Cantone del Ticino per l’anno 1859-1860, Locarno 1859.
_ Memorie di me Vittore Pelli d’Aranno, “Bollettino Storico della Svizzera Italiana”, serie III, a. VII, 1932, n. 3, pp. 89-112.
_ V.I. Bogoslovskij, Boffo, Francesco (Franc Karlovič), in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. XI, Roma 1969.
_ V.I. Tymofijenko, Zodči Ukraïny kincja XVIII-počatku XX stolit’, Kyïv 1999.
_ M.B. Michajlova, Architetti italiani e ticinesi a Odessa nella prima metà dell’Ottocento, in P. Angelini, N. Navone, L. Tedeschi (a cura di), La cultura architettonica italiana in Russia da Caterina II a Alessandro I, Mendrisio 2008, pp. 207-218.
_ V. Pilavski [sic], Architecture d’Odessa 1794-1924, in M.P. Vial (a cura di), La Mémoire d’Odessa, catalogo dell’esposizione (Marseille, La Vieille Charité, giugno-settembre 1989), Paris 1989, pp. 41-79.
_ V.A. Piljavskij, Zdanija, sooruženija, pamjatniki Odessy i ich zodčie, Odessa 2010, passim e p. 160.
_ V.A. Piljavskij, Zodčie Odessy. Istoriko-architekturnoe očerki, Odessa 2010, pp. 25-28. 

Autore: Nicola Navone
Versione del: 07.07.2022